MegaRide parteciperà al prossimo Napoli Startup Weekend dal 30 giugno al 2 luglio 2017 presso il Centro giovanile Na.Gio.Ja, con il mentoring del suo CEO.
Il progetto di Spin Off accademico è strettamente legato alle attività svolte dal Gruppo di Ricerca in Dinamica del Veicolo dell’Università degli Studi di Napoli, le cui competenze sono orientate alla realizzazione di modelli e procedure impiegati da costruttori di veicoli, produttori di pneumatici, team corse e race engineers nell’ambito della simulazione fisica del sistema-veicolo per lo sviluppo di sistemi di smart mobility, performance optimization e sicurezza stradale.
Le attività del team hanno portato negli ultimi anni alla realizzazione di software, procedure di testing e strumenti di sviluppo in grado di soddisfare le richieste dei partner di ricerca, tra i quali Ferrari, Ducati Corse, Porsche, AUDI Motorsport, Pirelli e FCA sono solo alcuni dei nomi più significativi.
L’attuale impiego delle procedure sviluppate, sia in ambito motorsport che presso aziende produttrici di veicoli “da strada” è una prova della capacità di adattamento delle attività proposte da MegaRide alle esigenze di una vasta gamma di attori che giocano un ruolo chiave nel panorama automobilistico, dalle blasonate scuderie proprietarie di simulatori di guida dinamica, ai piloti amatoriali alla ricerca di strumenti in grado di migliorare le loro prestazioni, dai produttori di pneumatici, in cerca di strutture e materiali innovativi che migliorino la sicurezza di veicoli e pedoni, ai pionieri della “smart mobility”, a caccia di algoritmi per la stima delle condizioni degli pneumatici e della strada, da comunicare al network di veicoli circostanti.
Il percorso di MegaRide, nata esattamente un anno fa, racconta di importanti successi nel panorama dell’innovazione e nell’aggressione di un mercato complesso. ma nonostante ciò, non sono state poche le iniziali criticità. “Rileviamo una difficoltà prettamente culturale, legata ad un approccio ancora non completamente maturo da parte del tessuto accademico, rispetto ai modelli di business nati e sviluppatisi in seno ad esso”.
Terza missione è una locuzione attualmente molto trendy ma l’approccio nei confronti di chi è disposto a dare il massimo per farsi promotore di effettivo trasferimento tecnologico è ancora distante da quanto osservabile in analoghi contesti internazionali, in tema di valorizzazione dei prodotti della ricerca. Nonostante ciò, resto dell’idea che la tempra acquisita da chi intraprenda un percorso imprenditoriale con condizioni al contorno tendenzialmente critiche, rappresenti un valore aggiunto nello strutturare progetti robusti.
Le startup oggi racchiudono un potenziale immenso, ma sono anche un business e una moda. In tanti, troppi, cavalcano il trend, offrendo competenze, servizi e decaloghi. Per chi inizia, tutto questo è estremamente disorientante. La scelta del percorso da intraprendere, delle persone e delle strutture di cui fidarsi, è una continua “sliding door”, in grado di determinare significativamente gli eventi che ne seguiranno.