Il Mattino – 29 marzo 2019 – Ducati, la pinna Napoletana

Scacco matto. Flavio Farroni, Francesco Timpone e Aleksandr Sakhnevych, tutti ricercatori in meccanica applicata e dinamica del veicolo presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II e fondatori dello spin off Megaride, hanno creato l’arma in più che fa sognare la Ducati. Il marchio italiano sogna, grazie alla <> o <>, che ha tanto di made in Napoli: sogna di poter interrompere la dittatura giapponese nella MotoGp che dura dal 1973 e che è stata interrotta solo una volta, nel 2007, dalla Ducati di Casey Stoner. <>, spiega tutto d’un fiato il CEO Farroni.

La MotoGp è andata in fibrillazione, come avvuene per ogni novità. <>. Un bel braccio di ferro, non c’è che dire. <>. E lasciano capire che le prossime ore saranno di gran lavoro per i tecnici Ducati impegnati con il circuito di Termas de Rio Hondo. << E’ evidente che la pinna va sistemata tenendo conto di fattori climatici, della temperatura della pista e di tanti altri elementi. Alla base c’è un modello termico di gomma che nasce da 10 anni di ricerca universitaria>>.

I software che hanno aiutato a sviluppare l’appendice montata sul posteriore della moto di Dovizioso sono stati pensati, studiati, provati e sviluppati tra gli uffici universitari di via Claudio e Citta della Scienza, nell’ufficio numero 16 della Campania NewSteel. I quattro team che hanno presentato il reclamo (Honda, Suzuki, Aprilia e Ktm) si sono scontrati con la relazione della Megaride. <>. Ora sembra una questione di poco conto, eppure per capirne l’importanza, basta vedere la distanza tra il vincitore del Gp del Qatar Dovizioso e Marquez, finito alle sue spalle: appena 23 millesimi di secondo. Probabilmente il merito del successo è tutto della pinna. <>. Già, è chiaro che proteggere uno pneumatico, rallentarne l’usura (nella moto non è previsto il cambio gomme) e il riscaldamento che porta al maggior consumo, può fare la differenza sulla linea del traguardo.

La squadra di ingegneri napoletani è uscita dall’anonimato a causa del ricorso dei competitors. Che magari lo hanno fatto apposta, proprio per far scoprire le carte alla moto italiana. Con Ducati costretta a svelare le genialità di Megaride. <>, dice il CEO. <>. Le difficoltà, certo, di questo gruppo di ingegneri non mancano. <>. E magari anche il titolo di campione del mondo, come spera Dovizioso. <>. In pratica, se riscaldi meno, usuri meglio. <>.

I Gp si decidono sul filo dei centesimi. All’ultimo giro spesso all’ultima curva. <>. Nella logica dello spin off accademico, Megaride non ha finora cercato finanziamenti privati. L’obiettivo resta investire nella crescita. L’head of operation di Campania NewSteel, Massimo Varrone, li esalta. << In questo contesto la start up Megaride interessa ai grandi intermediari finanziari che hanno occhio lungo. Ma loro vogliono crescere creando valore sul territorio, giorno dopo giorno>>.